Monet. Colazione sull’erba

L’inizio dell’arte moderna è il 1863, quando Édouard Manet mostró al pubblico il suo dipinto  “Colazione sull’erba”  a Parigi.  Altri danno il 1855 come data,  quando Gustave Courbet esibì “L’atelier del pittore”.
H. Harvard Arnson, storico dell’arte: “Tutte queste date hanno un significato nello sviluppo dell’arte moderna, ma marcano una data assoluta d’inizio di una nuova arte… Una graduale metamorfosi è accaduta nel corso di un centinaio di anni.”                                                              L’Arte romantica si distinse, nelle arti figurative, per le atmosfere languide e misticheggianti e per il riferimento costante alla natura ed al Sublime legato all’aspirazione per l’infinito (si pensi ai paesaggi sconfinati di William Turner e di John Constable), ma anche per il nazionalismo (La libertà che guida il popolo di Delacroix) e per i richiami al passato (il “ruderismo” medievale di Caspar David Friedrich, i richiami classici del romanticismo più formale che sostanziale di Francesco Hayez) reinterpretato anche in contrapposizione alla retorica illuminista e razionalista nonché per mettere in evidenza l’universalità dei sentimenti e della condizione umana, e la banalità del presente      
Lo stile realista nato in pittura, é la risposta ai fermenti politici popolari scoppiati in Europa a partire dalla Rivoluzione francese soprattutto nell’ondata rivoluzionaria del 1848. Questa volontà si tradusse sia nello stile pittorico adottato, con un’attenzione alla fedeltà nella riproduzione della realtà (pur con un’accentuazione pre-espressionista di certi elementi grotteschi, ad esempio in Gustave Courbet), sia nella scelta dei soggetti umili e popolari (Le spigolatrici di Jean-François Millet, Il vagone di terza classe di Honoré Daumier) a scopo di polemica e di denuncia. In Italia la tendenza verista si espresse nella scuola toscana dei Macchiaioli, in pittori come Angelo Morbelli e in Abruzzo con Teofilo Patini. In Belgio si distinsero il pittore e scultore Constantin Meunier ed Evert Larock che apparteneva alla cerchia artistica I XIII.                                               Negli anni sessanta dell’Ottocento, naque l’impressionismo, con le linee guida che  riguarderanno la predilezione per i paesaggi en plein air e per le innovazioni cromatiche, ma anche per le atmosfere di vita quotidiana e del realismo (nella scelta dei soggetti e nella naturalezza della composizione).                                                Questi artisti volevano riprodurre sulla tela le sensazioni e le percezioni visive che il paesaggio comunicava loro nelle varie ore del giorno e in particolari condizioni di luce, dipingendo all’aperto le opere (plain air). L’oggetto era quindi la percezione della realtà sentita nella sua totalità cogliendo l'”impressione” generale, esprimendola con rapide pennellate di colore.                                                            Verso la fine dell’ottocento, altri movimenti che influenzarono l’arte moderna erano cominciati ad emergere: ad esempio il Post-impressionismo (scomponibile in varie correnti, tra cui il Puntinismo) ed il Simbolismo.                                                     Il Puntinismo, detto anche “Impressionismo scientifico”, è una delle principali correnti post-impressioniste che estremizzò la riflessione teorica sulla luce e sul colore portata avanti dagli impressionisti, esasperando la scomposizione e la frammentazione del tratto fino a giungere non più ad un mescolamento o ad una sovrapposizione di rapide pennellate di colore (come nell’Impressionismo classico, punto di partenza del capostipite Georges Seurat) bensì ad un accostamento di minuscoli punti di colore puro che si fondono solo nella retina dell’osservatore. In Italia il Divisionismo giunge a risultati estetico-tecnici analoghi, con la divisione del tessuto pittorico in piccoli tratti di colori primari.                                                     Il Simbolismo emerse sempre in Francia con la volontà di superare la pura visività dell’impressionismo, cercando di trovare delle corrispondenze tra il mondo oggettivo (in particolare la natura) e il mondo soggettivo. Il Simbolismo pittorico non si propose quindi tanto di sovraccaricare la natura di significati allegorici, quanto piuttosto di utilizzare elementi reali per evocare in maniera sintetica (appunto simbolica) idee ed emozioni.                                                              Il movimento Die Brücke, naque a Dresda nel 1905, fu il “ponte” tra                                   il neo-romanticismo e l’Espressionismo tedesco. I membri di Die Brücke, Kirchner e Nolde sono i più celebri,  in un quartiere operaio di Dresda posero la base  e svilupparono uno stile comune basato su colori accesi, tensione emozionale, immagini violente con una certa influenza del primitivismo, tematiche con  immagini crude della realtà urbana o scene da circo cariche di pathos ponendo le basi per l’espressionismo maggiormente realista e politicizzato della Nuova oggettività.         Da Kandinskij, Macke, Klee e Marc, nacque a Monaco di Baviera il movimento  der blaue reiter “il cavaliere blu” dinel 1911. Gli artisti del movimento miravano ad esprimere attraverso l’arte verità spirituali, promuovendo una pittura spontanea (con linee sinuose e virtuosismi ispirati all’Art Nouveau) dalle tinte accese: da questa concezione mistico-spirituale ed idealistica dell’arte come evasione e come veicolo d’espressione di significati spirituali, interiori, trascendenti, sarebbe derivato anni dopo l’Espressionismo astratto.        Alla cerchia espressionista si degli inizi del secolo, succederono vari movimenti di avanguardia: tra i principali il Cubismo di Picasso, Braque e Gris, il Futurismo di Boccioni e Balla, il Dadaismo di Tzara e di Duchamp, la Pittura metafisica di Giorgio de Chirico e Carlo Carrà, il Surrealismo di Ernst, Dalí, Miró e Magritte ed il Suprematismo di Kazimir Severinovič Malevič.                                        Il Cubismo nacque a Parigi nel 1905: caratteristica del cubismo quella di spezzare, analizzare e riassemblare il soggetto in forme astratte proponendone visioni scomposte secondo più punti di vista. Compito del pittore quindi quello di sottoporre il soggetto ad un’opera “para scientifica” di scomposizione nelle sue componenti costitutive, ricomponendolo non in base alla realtà di visione ma alla realtà di conoscenza.
Il Futurismo fu un movimento artistico sviluppatosi in Italia grazie all’opera di Filippo Tommaso Marinetti. Il Futurismo si colloca sull’onda della rivoluzione tecnologica dei primi anni del ‘900 che offre l’occasione per superare l’immaginario decadente esaltando il dinamismo e la fiducia nel progresso e dichiarando, come già Nietzsche, la fine delle vecchie ideologie. L’esaltazione del dinamismo, della velocità, dell’industria, del motore e della guerra intesa come “igiene dei popoli”, si tradusse nelle arti figurative nell’abolizione della prospettiva tradizionale (ispirata a Cubismo e Divisionismo italiano) a favore di una visione simultanea che esprimesse il dinamismo degli oggetti. Nato in Italia, in futurismo si sviluppò anche in Russia (seppure su posizioni ideologiche opposte, a sostegno del comunismo e contro la guerra) dove fu la premessa per il Costruttivismo.

La Pittura metafisica nacque attorno al 1912 durante la permanenza dell’italiano Giorgio de Chirico a Parigi. Caratteristica dello stile l’intenzione di mostrare ciò che è oltre l’esperienza fisica della realtà, oltre l’esperienza dei sensi: a livello stilistico gli stratagemmi più frequenti sono la creazione di un’atmosfera fuori dal tempo, allucinata e sognante, con campiture ampie e piatte di colore, molteplici punti di fuga, ombre lunghe e l’assenza quasi completa di figure umane (sostituite da manichini, statue, treni) che contribuisce ad accrescere il senso di solitudine e mistero. La corrente metafisica fu di fondamentale importanza per la nascita del Surrealismo, tanto che i protagonisti di questa corrente riconosceranno in De Chirico un loro vero e proprio precursore. Il Suprematismo nacque nel 1913 in Russia dalla volontà di superare la tendenza realista ottocentesca dominante. Il Suprematismo propose un’arte controllata di pure forme semplici e geometriche, nel tentativo di depurare la pura estetica da ogni desiderio di curarsi della realtà in sé anti-artistica. anti-artistica.
Il Dadaismo fu un movimento artistico, o meglio “anti-artistico”, che contrastò attraverso la dissacrazione sistematica sia l’estetica e le convenzioni del tempo sia ogni concezione che affidasse all’arte un qualsiasi senso o una qualsiasi funzione. Per i Dada l’arte era semplice creatività, ironia, scherzo, all’insegna di un nichilismo artistico
Il Surrealismo nacque negli anni venti a Parigi dalla volontà con lo scopo di scrutare attraverso l’arte la profondità del sogno e dell’inconscio. Il Surrealismo è quindi quell’arte che si nutre di libere associazioni di immagini, idee, sensazioni, accostate e composte senza scopi preordinati se non quello di esplorare quella forma di conoscenza che va appunto oltre la realtà sensibile e cosciente. Dopo la Seconda guerra mondiale, l’arte moderna sbarcò negli Stati Uniti, e fu rafforzata dalla fuga dall’Europa di numerosi artisti divenendo una fucina di movimenti artistici ed avanguardistici che fecero da ponte tra l’arte moderna e l’arte postmoderna (o contemporanea) che va dagli anni settanta ad oggi.

Gli anni cinquanta e sessanta videro l’emergere di movimenti riconducibili alla corrente dell’arte astratta, in parte derivazione dell’espressionismo: tra i più conosciuti l’espressionismo astratto e l’Action painting di Pollock e de Kooning e la “Pittura a campi di colore” di Rothko, in contesto americano, ma anche il Tachisme e l’Art Brut in Europa. Sempre a partire dagli anni sessanta si sviluppò inoltre l’Arte concettuale con la nascita della Pop Art, dell’Op Art, del Neo-dadaismo, della Performance art, del Minimalismo, e da altre correnti che influenzarono anche l’arte contemporanea.

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